“L’essenziale è invisibile agli occhi’’. Così Antoine de Saint-Exupery ha riassunto l’incredibile storia narrata ne Il Piccolo Principe, opera scritta nel 1943 dall’aviatore e scultore francese. Quando l’aereo di un pilota cade a causa di un guasto al motore, questi incontra, nel deserto del Sahara, un bambino, un piccolo principe, legato al suo fiore da un sentimento appunto invisibile, nascosto ai più, ma ricco di energia e voglia di esplodere nel firmamento, tra le miliardi di stelle.
Tra quelle stelle, oggi brilla il talento di un altro Antoine, Griezmann, autore della doppietta che ha regalato al suo Atletico Madrid il successo in Europa League proprio contro i francesi dell’Olympique Marsiglia. Nato nel 1991, a pochi chilometri da Lione, stadio della finale, le petit Diable ancora quattordicenne, sostenne un provino di due settimane con la Real Sociedad che, immediatamente, gli offrì un contratto. Antoine, titubante, accetta pur con tanto sacrificio. Già perché le giornate di Griezmann trascorrono sul confine di due nazioni. Antoine la mattina studia in Francia e il pomeriggio si allena in Spagna. Poco più di cinquanta chilometri distanziano infatti la città basca di San Sebastian dalla studentesca Bayonne, dove Antoine è tutt’altro che uno scolaro modello. La capacità di far coesistere queste due anime, però, lo fa maturare tantissimo e tra le varie cose che nella sua vita iniziano a cambiare, c’è una costante, il blu.
Il colore della sua Nazionale non lo abbandona mai. Blu è anche il colore della sua squadra del cuore, il Lione, punito, nei preliminari di Champions’ proprio da una splendida rovesciata di Antoine, core ingrato per papà Griezmann.
Se si va, invece, oltre il colore platinato dei suoi capelli,si può scorgere ciò che tanto invisibile poi non è. Ad una freddezza in zona gol, Antoine Griezmann unisce abilità uniche di inserimento nelle aree di rigore avversarie. Da quando ha esordito in prima squadra, nel 2009, non è mai stato espulso, curiosità che cozza col suo aspetto da ‘’bad boy’’. Ma Griezmann è così, perennemente controcorrente, come quando scelse di segnare il suo primo gol da professionista con il destro, piede che di solito i mancini usano solo per salire le scale.
Di gradini Antoine ne ha scalati tanti, e l’appellativo ‘’piccolo principe’’ lo dimostra. Caratterialmente diverso dal Principino bianconero Marchisio, possiede la stessa visione di gioco del romanista Giannini, il Principe per eccellenza, e la straordinaria forza fisica del Prince Boateng.
Secondo Saint de Exupery ‘’bisogna esigere da ciascuno ciò che ciascuno può dare’’ e Antoine Griezmann ha preteso da se stesso la classe che solo un Principe può avere, un principe piccolo ma con un grande futuro.
A cura del Direttore, Miky Di Corato