L’uomo con le ali non fa domande ma è sempre lì pronto, sulla sediolina di legno posizionata ben lontana da spazi stretti, ad ascoltare le risposte. Le risposte portate dai viaggi, organizzati e non, delle persone a lui vicine. Lui conosce bene il verbo viaggiare: non si è mai limitato a compiere viaggi convenzionali…..ha sempre preferito viaggiare nelle anime, lì nel profondo imperscrutabile dove ha sfoderato sempre dolcezza. E la dolcezza non è portata solo dalle mani, ma dal tono di voce; dal movimento degli occhi. L’uomo con le ali e le sue carezze che come rondini, contaminano con un po’ d’amore queste strade troppo grigie: l’amore, proprio lui la culla dove continua a sognare Miky.
A cura di Giuseppe Leonetti